IL SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DI REGGIO

Il santuario di Nostra Signora di Reggio di Vernazza si trova in un piazzale naturale a 315 metri sul livello del mare. Circondato da lecci, cedri, ippocastani e da un antico cipresso secolare, l'edificio insiste su un'area popolata già in epoca romana prima e medievale poi. Probabile area cimiteriale pagana, il santuario è menzionato per la prima volta nel 1248 con il nome di chiesa di Santa Maria, ma un edificio religioso era già presente prima dell'XI secolo, come testimoniano i resti nella cripta. Nel 1318 appare citata con il nome attuale.
La facciata a capanna è l'unico resto romanico della chiesa, costruita in conci di pietra e sormontata da decorazioni barocche. Sul portale si apre una lunetta con un bassorilievo marmoreo raffigurante la Madonna con Bambino. L'interno era in origine a pianta basilicale, ridotta a tre navate nel 1850, dopo averla trasformata in una struttura a croce latina, divise da colonne con ancora gli antichi capitelli. Le decorazioni sono di epoca barocca e vi si venera l’immagine di una Madonna Nera con Bambino che sostiene il rotolo della Sacra Scrittura, detta "l’Africana", secondo la leggenda opera di San Luca, più prosaicamente attribuita ad una scuola genovese o toscana del XIV secolo. La venerazione per la sacra effigie avviene dal 1615, dopo numerose guarigioni miracolose, mentre l'incoronazione avvenne nel 1853.
L'annessa foresteria venne costruita nel XIX secolo ed è sede di un convento di suore.
Nei pressi del santuario sono poste diverse pietre tombali e la cosiddetta "colonna del pianto", che un'altra leggenda vuole essere il cippo di un cavaliere della famiglia Malaspina, morto durante le Crociate e qui sepolto.

Il santuario di Nostra Signora di Reggio