I MURI A SECCO DELLE CINQUE TERRE

Le Cinque Terre sono sinonimo di muretti a secco, una storia millenaria ancora oggi viva e vegeta.
Infatti è a partire dall'anno Mille, con la conquista di queste terre impervie da parte dei primi abitanti che iniziò la tradizione dei muri a secco. Usando solo pietra arenaria, mentre la terra veniva (viene) usata dopo essere stata setacciata per ricopriree la vegetazione interrata delle terrazze, ottenendo così strisce di terra coltivabili, chiamate in dialetto "ciàn", imprescindibili per la regimentazione dei flussi idrogeologici.
Un'impresa titanica, che nei secoli ha permesso di coprire un'area terrazzata di circa 2000 ettari, arrivando fino ad un'altezza di 450-500 metri sul livello del mare. 8.400.000 metri cubi di muri a secco, una lunghezza totale di 6.720.000 metri.
Un'opera faticosissima, fatta a mano, ancora presente oggigiorno e simbolo dei paesaggi delle Cinque Terre.
Le fasi della realizzazione di un muro a secco si possono riassumere così:
Il pericolo e la sfida di oggi è riparare e ripristinare i muretti a secco in rovina, a causa dell'abbandono della terra e ai conseguenti dissesti idrogeologici.
Per chi si voglia cimentare nella costruzione di un muro a secco, ecco il manuale ufficiale