LA CHIESA DELLA NATIVITÀ DI MARIA VERGINE O DI SAN LORENZO
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La chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine viene comunemente indicata come chiesa di San Lorenzo, patrono del paese, festeggiato ogni 10 agosto. L’edificio risale al 1338, come indica la lapide posta nella parte destra della facciata, ed è opera in stile gotico ligure dei Maestri Antelami.
La facciata presenta un portale con arco ogivale e una lunetta con bassorilievo raffigurante il Martirio di San Lorenzo. Il rosone in marmo di Carrara del 1375 è decorato da dodici colonnine con capitelli fogliati e da una corona esterna adornata con teste umane e leonine. L’opera è attribuita agli autori del rosone di San Pietro a Corniglia, Matteo e Pietro da Campilio. Il campanile trecentesco, a pianta quadrata, separato dalla chiesa, venne ricavato da un’antica torre di avvistamento e fu quindi soprelevato e cuspidato.
L’interno a piata basilicale a tre navate è barocco con volta a botte, anche se un restauro di fine XX secolo ha in parte riportato le forme gotiche originali. Entrando, sulla sinistra si trova il fonte battesimale, a cui è appoggiata un'antica misura in marmo con lo stemma della Repubblica di Genova e la dicitura "Comunitas Manarolae". Nella navata di destra, in fondo, fa bella mostra un tabernacolo rinascimentale con bassorilievo del XV secolo, mentre sulla parete absidale della navata centrale è posto un crocifisso del XV secolo.
Le opere d'arte più importanti sono, all’altare maggiore, un trittico del XIV secolo raffigurante la Madonna con Bambino e i Santi Lorenzo, Caterina d'Alessandria e altri due Santi e nella navata sinistra un trittico a fondo oro, appartenente al santuario di Nostra Signora della Salute di Volastra, che nello scomparto centrale, rappresenta San Lorenzo e, nei pannelli laterali, i Santi Antonio Abate e Bernardo. Quest'ultimo ha una cornice rettangolare tripartita da colonnine tortili che sostengono archetti smerlati. San Lorenzo è vestito di una dalmatica verde che impugna un libro e la palma del martirio, con ai suoi piedi la graticola.
Entrambe le opere sono attribuite al Maestro delle Cinque Terre.